Bambini bilingue: qual è il metodo migliore da seguire?

Se hai una figlia o un figlio tra gli 0 e i tre anni e una forte passione per l’inglese probabilmente sei alla ricerca di un metodo da seguire per rendere i tuoi bambini bilingue

Te ne servo subito sei, poi vedremo qual è il migliore per te…

Le 6 principali modalità di educazione bilingue in ambito familiare

Secondo la nota linguista Americana Suzanne Romaine esistono 6 principali modalità dell’educazione bilingue nell’ambito familiare.

Questi metodi volti a crescere bambini bilingue si differenziano in base a:

  • lingua materna dei genitori
  • lingua parlata con i figli
  • lingua parlata nella comunità

Vediamoli di seguito:

  1. a) OPOL (One Parent – One Language: Un Genitore – Una Lingua) In questo metodo educativo i genitori sono di madrelingua diverse e una delle due lingue parlate dai genitori   è la lingua della comunità. Ognuno dei genitori parla ai bambini nella propria lingua.
  2. b) MLAH (con supporto della comunità). Questo acronimo indica Minority Language at Home (Lingua Minoritaria a Casa). Entrambi i genitori, seppure di madrelingua diverse, parlano la lingua minoritaria ai bambini (per esempio l’inglese) solo in casa. Fuori dalla famiglia si parla la lingua della comunità, in questo caso italiano.
  3. c) MLAH (senza il supporto della comunità). I genitori sono entrambi madrelingua inglesi e parlano con i bambini la propria madrelingua solo in famiglia.
  4. d) MLAH doppio. I genitori sono di madrelingua diversa e la lingua usata nella comunità è    una terza lingua. Ognuno dei genitori parla con i bambini la propria madrelingua.
  5. e) OPOL non madrelingua. I genitori sono entrambi madrelingua italiani (ovvero la lingua della comunità). In questo caso uno dei genitori parla con i bambini una lingua straniera.
  6. f) LINGUA MISTA. I genitori sono bilingue. Nella comunità vige il bilinguismo territoriale e la lingua dipende dal luogo in cui il bambino si trova. I genitori usano con i bambini quotidianamente tutte e due le lingue facendo ricorso a continui passaggi da una all’altra lingua, ovvero tramite la commutazione e la commistione di codice.

Ora… insegno inglese da vent’anni e sto crescendo tre figli bilingue. 

Né io né mio marito siamo bilingue.

Eppure…

In tutti questi anni ho sentito tante mamme, nonne, zie, convinte che soltanto i figli di genitori madrelingua inglese possano diventare bilingue.

Il metodo OPOL (One Person, One Language), teorizzato agli inizi del novecento dal linguista francese Grammont, a volte sembra sia l’unica soluzione possibile. 

Addirittura ho letto alcuni studiosi secondo i quali, per incentivare il bambino a parlare nella seconda lingua, dovresti fingere di non capire se il bambino ti parla nella prima lingua!

Assurdo. Perciò mi chiedo:

Siamo sicuri che l’uso sistematico di una sola lingua da parte sempre della stessa persona sia il metodo migliore da seguire per crescere i propri figli nel bilinguismo?

Durante le mie esperienze mi sono convinta del contrario.

OPOL non madrelingua: evita di usare solo la lingua inglese se non sei madrelingua

Molte mamme che parlano un buon inglese scelgono il metodo OPOL, cioè decidono di parlare SOLO inglese ai loro figli, pur essendo italiane.

Queste mamme mettono da parte la loro lingua madre, cioè l’italiano, a vantaggio della lingua straniera, perché hanno provato sulla loro pelle la fatica di imparare l’inglese in età adulta e sono consapevoli del fatto che i bambini hanno maggiore facilità nell’apprendimento linguistico.

È vero… come dico sempre i bambini sono very thirsty little sponges, piccole spugne assetate, perché apprendono in modo naturale e senza nessuna fatica.

Eppure lascia che te lo dica fuori dai denti…

la scelta di una mamma italiana di parlare a suo figlio soltanto in una lingua straniera è sbagliata e pericolosa.

Privarsi della lingua appartenente alle proprie origini è quanto di più INNATURALE e DRASTICO possa esserci.

A lungo andare crea l’effetto contrario rispetto a quello desiderato.

Ovvero, può capitare che il bambino cresca con la REPULSIONE per l’inglese!

Attenzione, sto parlando del genitore italiano che parla solo inglese… le cose cambiano se a parlare solo inglese al bambino è un madrelingua.

Infatti, in questo caso, sarà un procedimento naturale trasmettere a tuo figlio la tua cultura e la tua lingua madre.

Il vero problema è se sei una mamma che non sa parlare bene l’inglese.

Dovresti rinunciare a crescere un figlio bilingue?

No, no e NO 😉

Ti ho già spiegato perché non ti serve un’insegnante madrelingua inglese per i tuoi bimbi anche se sei italiana.

Smetti di preoccuparti alla pronuncia perfetta (che non esiste): la pronuncia è irrilevante nell’apprendimento dell’inglese dei tuoi bambini.

Se invece introduci ogni giorno dei momenti in inglese insieme al tuo piccolo, lo gestisci con serenità in base ai tuoi tempi e non abbandoni la tua lingua madre se sei italiana vedrai che puoi crescere i tuoi figli nel bilinguismo.

Il metodo migliore per un genitore italiano di crescere figli bilingue

La RELAZIONE è l’ingrediente magico.

Tuo figlio apprende l’inglese stando a contatto con te.

Quindi, oltre a ricordarti gli 8 step dell’educazione bilingue, voglio dirti che il metodo migliore da seguire è quello di ritagliarti momenti quotidiani in inglese con i tuoi cuccioli.

Se ti stai chiedendo qual è l’età giusta per iniziare ho scritto un post a riguardo:

Quando iniziare a insegnare l’inglese ai bambini? Da subito!

Ricorda: tuo figlio imparerà l’inglese solo se avete una routine quotidiana in inglese che non è fatta solo di giochi o solo di lettura, ma di un insieme di attività.

Si tratta di un apprendimento condiviso.

Perciò non temere di cercare il significato di una parola.

Scoprilo insieme a tuo figlio.

L’apprendimento della nuova lingua dovrebbe avvenire all’interno di esperienze ripetitive e rassicuranti condivise con te

In particolare, l’apprendimento avviene in quei momenti che madre e bambino condividono quotidianamente, come per esempio, il cambio del pannolino, il bagnetto, il cambiarsi, la nanna.

In questi contesti emotivi e affettivi, la comunicazione verbale del tuo piccolo si sviluppa al massimo livello.

Ma l’evoluzione del bimbo bilingue non passa solo dai momenti quotidiani di vita insieme. 

Si sviluppa anche grazie alla realizzazione teatrale di storie, narrate con il supporto della mimica e il coinvolgimento di più sensi.

In questo modo fai in modo che il tuo piccolo apprenda il significato delle parole e delle frasi tramite un lavoro attivo, con l’azione scenica che dà senso al suono delle parole.

Bilinguismo infantile e la magia dello storytelling

Le attività di storytelling rivestono un ruolo fondamentale sia nel processo educativo dei bambini, che nell’insegnamento precoce di una lingua straniera. 

Come sostiene A.C.L.E. (Associazione Culturale Linguistica Educational), la narrazione ha un ruolo centrale nella crescita e nell’educazione dei bambini.

Come puoi facilmente intuire si tratta di un’attività motivante e divertente, oltre che un esercizio di condivisione sociale.

Quando introduci l’inglese nella vita di tuo figlio dovrai giocare sui suoi interessi spontanei per motivarlo.

Questo perché l’inglese non è la lingua della comunicazione o della relazione quotidiana, ma una lingua della quale il bambino non comprende l’utilità immediata.

Ecco perché lo storytelling ti aiuta tantissimo.

Rapito dalla narrazione e dalla tua passione, tuo figlio svilupperà un’attitudine positiva nei confronti dell’inglese, che vivrà come un’esperienza reale vera e propria. 

Puoi aiutarti con un “appoggio visivo”, come le flashcards, o dei disegni fatti a mano.

In particolare, per le mamme che vogliono iniziare a leggere ai propri figli in inglese, ma non sanno come fare, ho preparato una guida gratuita apposita.

L’ho chiamata MAGIC TALES – Come sfruttare il potere delle storie per insegnare l’inglese a tuo figlio.

È perfetta per te che vuoi appassionarlo all’inglese, anche se la tua conoscenza della lingua è scarsa.

All’interno di questo manuale scoprirai:

  1. Quando iniziare con la lettura in inglese
  2. Come sfatare miti e pregiudizi che riguardano i bambini e l’esposizione all’inglese
  3. Qual è l’atteggiamento corretto da assumere nel momento della lettura
  4. La magia del picture walk (la lettura dialogica)
  5. L’apprendimento tramite il “metodo naturale”
  6. Il potere della “lettura emotiva
  7. La LISTA dei miei 15 libri preferiti per i bimbi da 0 a 3 anni

SCARICA ORA LA GUIDA MAGIC TALES IN PDF DA QUI

Buon divertimento!

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