Lezioni private in inglese ai bambini piccoli? Te le sconsiglio (soprattutto online)

Quando cerchi online “lezioni private in inglese per bambini piccoli (per piccoli intendo da 0 a 6 anni)” hai solo l’imbarazzo della scelta…

Peccato che sia una scelta al ribasso, della serie “Lezione online da € 4,9”!

Insomma… una marea di offerte dove tutti sbandierano l’essere madrelingua come condizioni imprescindibile e non mancano di sottolineare quanto siano divertenti le loro lezioni, sia online sia in presenza.

E tutti, immancabilmente, hanno un programma ricco di giochi, canzoni, attività di storytelling e laboratori artistici, nei quali il bambino ha tutto a sua misura e non può che divertirsi da matti…

O no?

Perché una lezione privata in inglese non è la scelta giusta per i tuoi piccoli

Non voglio essere completamente distruttiva.

Devo dirti che, rispetto alla scuola pubblica (altrettanto inadeguata nell’insegnare l’inglese ai bambini) le scuole o le lezioni private di inglese hanno un vantaggio: il bambino può iniziare prima delle elementari, quando il cervello è ancora nella fase “spugna”.

Tuttavia…

Le lezioni private (così come quelle di gruppo) o le scuole private (io le chiamo “scuole parcheggio”), presentano un’altra serie di problemi:

  1. L’educazione viene delegata a una persona esterna, quando invece nei primi anni di vita il bambino ha bisogno di un contesto familiare (soprattutto della relazione con la mamma e il papà).

  2. Il tempo dedicato è troppo poco per apprendere l’inglese, (1 o 2 ore a settimana) mentre il bambino ha bisogno di un innesto giornaliero.

  3. Lasciare in giro il bambino (così come metterlo davanti a una lezione online) lo stressa e non lo predispone all’apprendimento (come affermano i neuroscienziati Rizzolatti e Craighero in Mirror neuron: a neurological approach to empathy, il bambino apprende per osmosi, grazie all’attivazione dei suoi neuroni specchio, solo tramite una relazione ad “alto contatto” con il proprio caregiver, che è solitamente il genitore).

  4. Spesso il bambino impara a memoria delle filastrocche, delle canzoni o dei vocaboli, ma se esci dai binari con delle domande non capisce o non riesce a rispondere… ti ritrovi così ad aver speso centinaia, se non migliaia di euro, per un esercizio mnemonico poco funzionale al suo apprendimento della lingua inglese.

  5. Il bambino non assimila tramite una routine giornaliera. Si fanno giochi, lezioni, laboratori sempre nuovi per non fare annoiare il piccolo, che perde attenzione velocemente. Quindi la traccia di quanto visto è molto flebile e svanisce nel giro di poco, perché non inserita in un contesto giornaliero di vita reale. 

Perché una lezione privata di un bambino con un madre lingua inglese non funziona?

Accade spesso, purtroppo, che molti insegnanti madrelingua che ti vendono lezioni private per i tuoi piccoli siano spesso ragazzi che hanno poca esperienza con l’insegnamento.

Ma metti caso che trovi del personale davvero molto preparato.

Bene, il problema non sono loro o il loro metodo di insegnamento.

Il problema vero e insormontabile è che non rappresentano un caregiver per il bambino. Sono estranei per lui o lei.

Questo vanifica ogni sforzo di apprendimento.  

Il filtro affettivo di Stephen Krashen

Lo conferma anche il famigerato linguista Stephen Krashen nel suo studio sul “filtro affettivo”, sostenendo che i bambini hanno una barriera che permette loro di apprendere solo se è aperta.

Quindi il bambino è una “spugna”… ma solo quando è rilassato.

Al contrario, in situazioni di tensione, NON apprende!

Una situazione di tensione per il bimbo può essere lo spostamento da casa, una docente sconosciuta o una lezione online da seguire su uno schermo stando fermo, quando attorno a lui mille distrazioni lo attraggono inesorabilmente.

Ma c’è un’altra brutta notizia…

Pensa che, se il bimbo associa il momento di apprendimento dell’inglese a qualcosa di stressante, si crea un rifiuto in lui. 

Capisci cosa significa questo?

Non solo i tuoi sforzi economici saranno stati vani.

Ma avrai anche creato l’effetto opposto a quello che speravi di ottenere.

Ovvero rifiuterà l’inglese, perché lo vivrà come un’imposizione. 

Lo vivrà come un tuo desiderio, a lui estraneo. 

Ecco perché personalmente non ho preso nemmeno in considerazione le lezioni private d’inglese, né in un luogo fisico, né tanto meno online (una forzatura davvero inutile). 

Il bambino piccolo si distrae facilmente, ha bisogno di interagire, toccare con mano, sperimentare.

Costringerlo a fissare uno schermo con un’insegnante che conosce a mala pena?

Come puoi intuire si tratta di un’aberrazione al suo modo di essere.

Barriera chiusa = apprendimento zero = soldi buttati dalla finestra, tempo perso e rischio che si crei il rigetto per l’inglese.

Ora, forse tu non mi conosci, ma spesso le mamme che avevano bimbi piccoli come me mi dicevano: 

“Ok Lilli, ma per te è facile, tu sei insegnante d’inglese! Certo che non hai bisogno di far prendere lezioni private ai tuoi bimbi…”.

Vuoi sapere cosa rispondo tuttora in casi come questo, soprattutto quando i genitori sono italiani e nemmeno troppo ferrati con l’inglese?

Il segreto dell’apprendimento dell’inglese risiede nella relazione

“Non farti scoraggiare dal tuo inglese scolastico” rispondo sempre.

Non sentirti inadeguata, perché per il tuo piccolo ogni momento passato a stretto contatto con te è prezioso. 

Il segreto dell’apprendimento dell’inglese risiede infatti nella relazione con il tuo cucciolo.

Non sei la sua insegnante.

Semplicemente esplori un nuovo mondo insieme a lui. 

Se il tuo livello è buono tanto meglio.

Potrai muoverti con maggiore scioltezza tra letture, routine in inglese (cambiarsi, fare il bagnetto, apparecchiare, lavare i denti e le mani, andare a nanna, solo per citarne alcune), giochi con le flashcards, canzoncine e così via. 

Ma puoi riuscirci anche se il tuo inglese è scolastico. 

L’importante è che ti mostri curiosa.

Che mostri al tuo piccolo quanto è divertente scoprire cose nuove giocando.

Posso dirti con certezza che funziona, perché al momento oltre 400 mamme stanno seguendo con grande soddisfazione il metodo Mamma Bilingue (che ho usato per prima sui miei figli).

E ogni giorno sul gruppo Mammabilingue leggo nuove conferme in questa direzione. 

Conclusione: non delegare, mettiti in gioco con i tuoi piccoli!

Un’ora alla settimana pagata oro non cambia le cose. 

Solo TU puoi ottenere i risultati se capisci che SOLO lavorando con tuo figlio ogni singolo giorno in inglese, anche fosse per mezz’ora, tuo figlio parlerà in inglese.

Dice Chris Biffle, insegnante ed esperto di pedagogia: “The more you repeat something, an action or a thought, the more brain space is dedicated to it”.

“Più ripeti qualcosa, un’azione o un pensiero, più esso acquista spazio nel cervello”.

Se vuoi che i tuoi pargoletti si appassionino alla lingua inglese devi essere tu la prima a dare l’esempio ed aiutarli a esplorarla. 

Non delegare pensando di non essere all’altezza.

Pensi che l’accento di un madrelingua sia perfetto? 

No, non lo è, così come non è perfetto il tuo italiano. 

Aggiungo che non è dalla perfezione o purezza linguistica che si impara una lingua.

L’insegnante perfetta è forse un’italiana che ha studiato lingue? 

No. Dovrebbe anche essere portata per i bambini, conoscere la cultura inglese e sapere come funziona la neurolinguistica, cioè il cervello di un bambino quando apprende una lingua. 

Insegnare ai bambini molto piccoli non è come insegnare inglese a un adulto o ad un ragazzo. Si tratta di tutta un’altra storia.

Figurati che l’insegnamento cambia già tra le fasce di età che vanno dai 0 ai 5 anni e dai 5 anni in poi.

Quindi ormai hai capito come la penso.

L’insegnante migliore per il tuo bambino sei TU, con le giuste indicazioni. 

Non preoccuparti di sbagliare, l’importante è seguire un metodo che ti aiuti passo dopo passo a essere costante e a non mollare.

Ecco perché, per facilitarti in questo percorso, ho creato per te la guida gratuita MAGIC TALES – Come sfruttare il potere delle storie per insegnare l’inglese a tuo figlio: troverai al suo interno 7 consigli che ti eviteranno inutili grattacapi durante i momenti di lettura insieme a tuo figlio.

Il momento della lettura è infatti uno dei modi più potenti di comunicare tra genitore e bambino.

In questi momenti insieme rafforzi la vostra relazione, rendendo possibile l’apprendimento dell’inglese.

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